Nella splendida cornice del Teatro Olimpico di Vicenza, vanno in scena Lesbia accanto ad Andromaca, Cassandra e Calipso, il Logos e il Silenzio. Una serata per dire, con i classici, che il buono e il bello si tengono per mano
Tacita Muta al Teatro Olimpico di Vicenza
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E poi c'è lei, muta fra le mute, vittima sacrificale, eppure fonte di risonanza dei silenzi di Angerona e delle Sirene, del fruscio di Dafne, dell'eco di Calipso, di quello che non sempre si può dire, ma si può far capire. Lei, velata, svela un mistero semplice e disarmato a chi chiude la bocca in ascolto: in un mondo di falsi movimenti, il vero viaggio è restare, appartenere è l'unica libertà possibile. La bellezza del silenzio è l'attesa che mette radici. Rimanere al proprio posto, amare quello per cui si è nati. Come dirà Jung, secoli e secoli dopo, "bisogna vivere delle cose di cui si potrebbe morire".
Per questo i classici non sono una lingua morta né inerte, sono vita che irrompe nel contemporaneo guardandolo con l'occhio puro del mito e la forza rigeneratrice e rifondatrice della bellezza. Questo rende tanto rivoluzionaria la scelta dei Classici Contro.
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Vicenza è una delle "città del silenzio" dannunziane.
Tacita Muta è andata in scena al Teatro Olimpico, per Accademia del silenzio.