C'è un sito, fondato da un direttore d'orchestra, che fa capo all'associazione "Pipe down". Si batte contro l'onnipresenza di suoni -non scelti, non cercati, ascoltati involontariamente - nella nostra vita. Lo segnala Daniela Monti sul Corriere della sera. Nei commenti, tutto l'articolo... Qui intanto il link al sito: www.pipedown.info/
1 commenti:
dal Corriere della Sera, martedì 8 dicembre 2009
estratto dall'articolo di Daniela Monti
LA NUOVA CROCIATA ANTI-RUMORE
Siamo la civiltà del rumore, o «inciviltà del rumore», come scriveva Gillo Dorfles. Così la società ha fatto del silenzio un nuovo lusso. Lo diceva già il filosofo Thierry Paquot (seguito poi da molti) nel volumetto L' Eloge du luxe, uscito in Francia nel 2005: il lusso oggi si riassume in tre parole, tempo, spazio e, appunto, silenzio. E, come ogni lusso, anche il silenzio ha il suo business. L' esperto di tecnologie del Financial Times consiglia di investire «in un paio di cuffie o auricolari», non per sentire musica, ma «per ridurre o eliminare del tutto il rumore di fondo». Costi: dai 150 ai 300 dollari per tagliarsi fuori del mondo. «Le nostre aziende premiano chi, nel caos più totale, riesce a vivere e produrre» dice Beatrice Bauer, professore di Organizzazione e personale alla Bocconi di Milano. Sono loro i più desiderati: i campioni del multitasking, lavoratori efficienti anche in stanzoni dove venti persone parlano contemporaneamente al telefono, digitano sul computer, ricevono avvisi acustici di email in arrivo.(...)
Ma questo bombardamento di rumori comincia a presentare il conto: l' Harvard Business Review spiega che «quando la nostra mente si riempie di rumori irresponsabili, che non hanno alcun significato per noi, il cervello perde progressivamente la sua capacità, i lobi frontali perdono la loro raffinatezza, come se aceto fosse stato aggiunto al vino. E sta diventando un' epidemia». Al punto che anche persone brillanti, costrette a lavorare così, finiscono poi per fare errori tragici. La soluzione? Non è acquistare l' ultimo modello di BlackBerry e riempirlo di cose da fare, ma «creare - dice la Bauer - un ambiente silenzioso in cui il cervello possa funzionare meglio». (...)
Le ferrovie svizzere hanno le «carrozze del silenzio» - anche in seconda classe, segno che lì, più che un lusso, il silenzio è visto come un diritto - dove pure scambiare un saluto con il vicino è visto male. Da noi se ne parlò nel 2007, ma poi non se ne fece nulla e oggi sembra già un miracolo trovare negozi che espongano il cartello con il divieto non di parola, ma dell' uso del cellulare (a Milano ce n' è uno in corso Como 10). (...)
Il boom dei serramenti insonorizzati - per cui tutti ormai hanno una doppia e anche un tripla finestra - è la riprova di una ricerca di silenzio che non conosce tregua. (...)
Non stupiscono, allora, iniziative come quella del direttore d' orchestra britannico Christopher Hogwood che ha fondato un' associazione «Pipe Down», www.pipedown.info/, disgustato dall' invadenza dei messaggi sonori (piped music) che ci ossessionano in ogni negozio, in metrò, nella sala d' attesa del dentista e persino al bancomat. Linz, capitale europea della Cultura 2009, ha promosso un progetto di città «Beschallungsfrei», cioè senza suoni inutili. Heidegger, il grande filosofo tedesco, alla fine degli anni ' 50 viveva quasi da eremita nella sua celebre capanna nel bosco. Un altro filosofo, il francese Jean Guitton, che gli fece visita, lo descrisse così: «Un uomo il cui corpo cerca il lusso del silenzio e della semplicità».
Posta un commento