Ho sempre amato il rumore della pioggia: che sia sul tetto della casa, sull’asfalto, sui bidoni di latta allineati nel cortile, oppure semplicemente sulla punta dei piedi nei giardini pubblici.
E’ domenica mattina, e piove. Sono svegliata dal rumore assordante delle gocce sul tetto; trovo un grande piacere nel poter tirare su le coperte morbide fino al collo e guardare scorrere le gocce a rivoli sui vetri della finestra.
Avvolta nelle lenzuola mi sento protetta, nel minuscolo abbaino in cima ad un palazzo di dieci piani. Io che ho passato l’infanzia su una casa a palafitta, dove le gocce di pioggia e l’acqua del fiume si confondevano, durante la stagione delle piogge, e dove bastava sporgersi dalla finestra per poter vedere l’acqua tumultuosa, color fango, del fiume che si scatenava sotto il nostro pavimento. Al decimo piano tutto appare lontano, inafferrabile, è una dimensione nuova che mi inquieta non poco. [...]
Di Fatima Ahmed
Cambogia
Secondo premio III Concorso Lingua Madre
Tratto da Lingua Madre Duemilaotto - Racconti di donne straniere in Italia (Ed. Seb 27)
1 commenti:
Suono o silenzio?
Gli strumenti di misurazione indicano che 20 decibel corrispondono a un sussurro, 30 a un bisbiglio, 50 allo scroscio della pioggia. Eppure l'inquinamento acustico a cui siamo ormai abituati nelle nostre città è tale che i "rumori" naturali ci paiono un regalo di silenzio. Il Wwf, in collaborazione con l'audiologo Antonio Arpini, gestisce delle oasi acustiche, parchi naturali dove si può rieducare l'orecchio a sentire suoni sottili, vibrazioni infinitesimali dei nostri timpani. La riscoperta di sensibilità perdute o solo ignorate...
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