«In scena il silenzio aumenta la forza del rito, condiviso in diretta, da chi propone e chi riceve: la pausa ben gestita aumenta lo scambio di emozioni e pensieri contenuti nello spettacolo. Come se l'attore suggerisse allo spettatore, insieme al testo, "siamo qui, io e te, ora". Una sottolineatura del tempo che passa, della durata drammatica».
Toni Servillo intervistato da Liana Messina (su D, 16 ottobre 2010)
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