E' un mestiere spietato e malinconico, quello di un cacciatore sicario che osserva le parole dimenticate, mai ravvivate d'uso e voce, mai più nominate, evocate, cucite in un discorso, e le elimina senza pietà. Lavoro ingrato, da spazzino pre-raccolta differenziata: per sbarcare il lunario questo aggiornatore di vocabolari, ad ogni neologismo che inserisce, deve fare pulizia, fare spazio. Per questo uccide i termini desueti: li rottama senza fare differenze. Le sfumature sono ingombranti... L'agguato del nuovo mette in scacco la memoria spazzandone via le tracce. Sistematizzare è anche perdere. Non poteva che essere Pennac il creatore di una fiaba di tanta crudeltà ironica e vera. L'ha musicata Claudio Ambrosini e va in scena alla Fenice di Venezia.
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