Segnalo un'iniziativa che ha molti punti di contatto con il silenzio come pausa, allentamento della concitazione del fare e del correre, spazio per riflettere e, di tanto in tanto, fermarsi o almeno rallentare.
V GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA - 28 FEBBRAIO 2011
Ideata da L'Arte del Vivere con Lentezza onlus per riflettere sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a eccessiva velocità si celebrerà lunedì 28 febbraio 2011 in tutta Italia e nel mondo, con una speciale anteprima a Milano sabato 26 febbraio 2011. Il tema di quest'anno è Ambiziosi e Altruisti - Slow Life, Green Life, Better Life.
Siete tutti invitati a partecipare nella vostra città, con i vostri amici, colleghi o in famiglia creando il vostro piccolo-grande evento che sia un gesto di gentilezza verso voi stessi, gli altri o l'ambiente. Comunicateci la vostra idea... noi la metteremo sul sito, su facebook, su twitter, su youtube e nei comunicati stampa per condividerla con tutti gli altri ribelli della lentezza!
Vivere con Lentezza è un progetto open source che si amplia di giorno in giorno con il contributo di tutti voi.
In questa occasione la Giornata torna a New York come riconoscimento alle politiche che la città, guidata dall’amministrazione Bloomberg, ha intrapreso per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.
1 commenti:
vista l'assoluta silenziosità di una email, copio qui una email che questa mattina ho inviato a duccio demetrio e ada ascari
con stima per il suo lavoro
Paolo Ferrario
caro duccio e cara ada
ho scritto un articolo in tema di silenzio e lentezza per il blog/magazine di stannah, cui collaboro ormai da un anno:
http://www.muoversinsieme.it/archive/2011/02/22/silenzio-e-lentezza-nuovi-valori-del-nostro-tempo.html
non è certo la tua affabulatoria e germinale scrittura.
tuttavia da tempo perseguo il motto del nostro lontano maestro lucio lombardo radice:
"Una delle minacce più gravi che incombe sulla nostra «civiltà occidentale», anzi uno dei fenomeni che già la corrode e la guasta, è il consumismo, è la passività, è la non partecipazione. Viviamo in una società troppo ricca, ma malamente ricca, che fa tutto lei, che ti fa trovare tutto bello e pronto e impacchettato: i giochi colle loro regole prestabilite, gli spettacoli sempre e soltanto da vedere, le trasmissioni della TV preparate da altri, i viaggi organizzati, le partite di scacchi tra Karpov e Korchnoj da rifare sulla base delle tabelle che trovi sui settimanali, la musica da asportare, i film da guardare...
Viviamo in una società che non ci chiede di inventare, che non ci stimola a creare. Viviamo in una società nella quale c'è ben poco spazio per «giocare».
Recuperiamo la gioia, il gusto, di suonare (male), di dipingere (peggio), di recitare (da cani), di fare film (pessimi)... ma di suonare, dipingere, recitare, fare film noi. Ebbene, il gioco intelligente collettivo è una delle forme più semplici, e secondo me più efficaci, per recuperare la creatività nella passiva e passivizzante società dei consumi."
Voglio dire che questo è il mio personale modo per partecipare al progetto della accademia del silenzio, che mi sembra talmente in controtendenza rispetto alla tendenza del nostro tempo (emanuele severino) da meritare la definizione di "rivoluzionario". Visto che dal 1989 ritengo rivoluzionari solo i micro-cambiamenti, dati anche gli esiti storici dei macrocambiamenti del "secolo breve" e di questo inquietante primo decennio del 2000
spero che almeno un po' ti piaccia e che ada valuti se e come segnalarlo sui due siti che con paziente sapienza internettiana governa
un caro saluto
paolo ferrario
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