Riceviamo una segnalazione da Anna, che volentieri pubblichiamo:
"Vivo in un Paese dove ogni sasso ha molta più storia, molte più cose da raccontare di ciascuno di noi. Ascolto i sassi e serve silenzio per sentirli". Theo Angelopoulos
Anche un grande scrittore peruviano racconta, nel bellissimo libro I fiumi profondi, il bisogno di ascoltare i muri, la loro storia, con gli occhi e con le mani.
Scrive José Maria Arguedas: «Camminai davanti al muro, pietra dopo pietra. M’allontanai di qualche passo, lo contemplavo e m’avvicinavo di nuovo. Toccai le pietre con le mani; seguii la linea ondulata, imprevedibile, come quella dei fiumi, in cui si congiungevano i blocchi di roccia. Nel buio della strada, nel silenzio, il muro sembrava vivo; sui palmi delle mie mani, ardeva la giuntura delle pietre che avevo toccato»
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