Il silenzio è un'arte dello spirito

. domenica 29 dicembre 2013
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Il silenzio secondo Emiliano Antenucci e Maria Gloria Riva, in un libro appena pubblicato da SanPaolo editore.
Si tratta di un 'pellegrinaggio' alle sorgenti del silenzio per capire l'essenziale: il silenzio è un dono di Dio, non lo si 'acquista' e neppure lo si 'conquista', ma lo si riceve in dono. 
Bisogna, però, desiderarlo e accoglierlo in cuore umile e povero, pieno di stupore. 
Per 'insegnare' il silenzio, è stato scelto un suggestivo percorso attraverso l'arte di un mistico: il beato Angelico. Conducendo dolcemente il lettore a contemplare gli affreschi del convento domenicano di San Marco in Firenze, suor Gloria Riva lo aiuta a cogliere la bellezza spirituale degli affreschi, così da fare un vero incontro con il mistero del Verbo incarnato. 
Ad ogni passo, ad ogni sosta contemplativa, si inserisce la voce silenziosa di fra' Emiliano, che aiuta a far luce dentro il cuore e a stare con semplicità e sincerità davanti al Signore.

" (Dalla Prefazione di Madre Anna Maria Cànopi osb)

Perle televisive

. domenica 15 dicembre 2013
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Una piccola perla televisiva, dedicata al silenzio. Sono "Ten minute tales", Una storia in dieci minuti, 11 cortometraggi realizzati dai produttori più premiati ai Bafta e agli Emmy, scritti e diretti dai maggiori talenti della scena culturale anglosassone.
In un mondo sempre più immerso nel frastuono, qual è il valore del silenzio?
Prova ad esplorarlo, a partire da lunedì 23 dicembre, alle ore 21, LaEffe, al canale 50 del digitale terrestre.
Una serie di piccoli brevi racconti "muti" e pieni di emozioni, che dimostrano come si può ascoltare con gli occhi, narrare senza parole, capire e capirsi senza fare rumore.
La nostra preferita?
"Statuesque" di Neil Gaiman. Un uomo passa le sue giornate a guardare le statue viventi in strada. Un giorno si innamora di una di esse, ma diviene a sua volta l'oggetto d'amore di un'altra statua che lo guarda guardare la sua amata...

Silenzio e pause a Il posto delle parole

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Alla trasmissione di Livio Partiti, una conversazione su "Pause" (ed. Mimesis)
http://ilpostodelleparole.typepad.com/blog/2013/12/nicoletta-polla-mattiot.html


SETTE OASI DI SOSTA, SULL’ORIZZONTE DEL SILENZIO

Ci sono momenti in cui le parole non bastano. A volte sono troppo strette per contenere quello che si prova, immensamente più bello o drammaticamente più brutto rispetto a quanto si può esprimere. A volte sono troppo statiche per seguire i mutamenti improvvisi dell’animo, la rapidità dei pensieri. Si ammutolisce per amore, meraviglia, rimpianto, perdita, indignazione, passione... Sono questi i momenti in cui lasciar parlare il silenzio e ascoltare fra le pieghe dell’inespresso. Ci si affaccia a un confine, a una soglia, quel “mentre”, quell’attimo di sospensione (dal rumore, dall’abitudine a dire) in cui tutto può succedere e il silenzio può diventare scoperta, scelta comunicativa e azione, non del fare, dell’essere. Pronti a partire per un viaggio in cui contano soprattutto le fermate, e con insoliti compagni di avventura… 




A San Leo, le città del silenzio

. mercoledì 27 novembre 2013
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Un appuntamento al Palazzo Mediceo, nella sala del teatro,, con Accademia del Silenzio e i suoi docenti


Giornata di studi
a cura di Duccio Demetrio  e Raffaele Milani

ore 10.00
Saluti delle Autorità
Mauro Guerra, Sindaco di San Leo

Luigi Guerra, Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Università di Bologna

Roberto Farnè, Vicedirettore del Dipartimento di Scienze per la qualità della vita, Università di Bologna, sede di Rimini

Duccio Demetrio, Direttore della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari

Riccardo La Ferla, Sindaco di Anghiari

ore 10.15
Presiede  Roberto Farnè
Introduzione di Raffaele Milani, Laboratorio di ricerca sulle città, Istituto di Studi Superiori, Università di Bologna,
Il silenzio delle città, tra globalizzazione e multilocalismo. 
Ricadute socioeconomiche

ore 10.30
Giorgio Zanetti, Università di Modena Reggio,
Antropologia poetica delle Città del silenzio

ore 11.15
Pietro Laureano, Unesco,
Le città del silenzio in architettura

ore 12.00
Pausa

ore 12.15
Duccio Demetrio, già professore ordinario di filosofia 
dell' educazione all' Università degli studi di Milano-Bicocca,
Il silenzio come filosofia e stile di vita

ore 13.00
Conversazione con gli intervenuti

ore 13.30
Buffet offerto dal Comune di San Leo

ore 15.00
Presiede Giovanni Matteucci, Direttore del  Dipartimento di Scienze per la qualità della vita, Università di Bologna,

Umberto Piersanti, scrittore e poeta,
Quel cammino solitario sulle Cesane....

ore 15.45
Nicoletta Polla-Mattiot, giornalista,
La conquista mite  del silenzio

ore 16.30
Emanuele Ferrari, Università degli studi di Milano-Bicocca 
e pianista,
Ascoltare il silenzio. Un viaggio nei silenzi della  musica

ore 17.15
Conversazione con gli intervenuti
San Leo centro storico
Palazzo Mediceo, sala del teatro

In mezzo alle parole, c'è spazio per "Pause"

. sabato 12 ottobre 2013
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Quando sono importanti le parole? Quanto comunica il silenzio? Alla X edizione del Festival di Letteratura "I luoghi delle parole" la presentazione del libro "Pause. Sette oasi di sosta sull'orizzonte del silenzio" edito da Mimesis, nella collana i Taccuini di Accademia del silenzio.



Fotografare il silenzio, fotografare il rumore

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20 ottobre – 31 ottobre 2013
CITTA’ DEL RUMORE, CITTA’ DEL SILENZIO
Mostra a cura di Gigliola Foschi, stampe a cura Afi. 
In collaborazione con Accademia del Silenzio, fondata da 
Duccio Demetrio e Nicoletta Polla-Mattiot 
Villa MontevecchioVia Lazzaretto – Ingresso carrabile – Samarate (Va)
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-12 / sabato e domenica 15-18 

Inaugurazione: 20 ottobre 2013 ore 11
infotel: 0331 720101


I 5 sensi del silenzio

. domenica 6 ottobre 2013
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A SCUOLA DI SILENZIO
DAL 15 OTTOBRE A MILANO

A cura dell’Accademia del silenzio, 
fondata da Duccio Demetrio e Nicoletta Polla-Mattiot
Un percorso attraverso i “5 sensi più due” per imparare ad ascoltare, a meditare, a scrivere, leggere, a guardare, ad assaporare, toccare ed abitare il silenzio.
Accademia del Silenzio e Libreria dei Ragazzi tornano a collaborare per offrire un ciclo di incontri di formazione rivolti ad insegnanti o a persone interessate a sperimentare e diffondere la cultura del silenzio.
Responsabile scientifico del progetto: Emanuela Mancino, università di Milano-Bicocca


Il programma:

Martedì 15 ottobre
Vista: lo sguardo in ascolto.
Esercizi per imparare a guardare in silenzio.
A cura di Emanuela Mancino 


Farsi sottili nello sguardo è arte discreta, delicata, difficile. Abituati a spiare, scoprire, indagare e quotidianamente immersi nel mondo della visibilità degli altri e di noi stessi, poco sappiamo abitare gli spazi della sottrazione, del “privato”, di ciò che arretra. Imparare a guardare in silenzio vorrà dire allora apprendere a trattenere, a mantenere (tenere per mano) lo sguardo per osservarlo con calma. Ci si accorgerà dei nostri stili di contatto – non solo visivo – con gli altri e con noi stessi, ci si avvicinerà alla calma di uno sguardo lento, che si prende cura di ciò che contempla ed insieme di chi guarda. Nella relazione, soprattutto educativa, lo sguardo che sa prendersi tempo permette lo sviluppo di uno scambio che altrimenti incontrerebbe scorciatoie rischiose, rifugi rassicuranti, e scenari “già visti”. Lo sguardo in ascolto sarà allora una pratica di incontro lento con l’altro, recuperando quel che scrive Saramago in Cecità: “Non si può mai sapere in anticipo di cosa siano capaci le persone, bisogna aspettare, dar tempo al tempo, è il tempo che comanda, il tempo è il compagno che sta giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la vita, la nostra”.
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Martedì 22 ottobre
Memorie sensoriali ritrovate con il sesto senso della scrittura
A cura di Duccio Demetrio 


Un laboratorio di scrittura dei ricordi sensoriali per insegnanti e non, dedicato alle proprie prime esperienze in contatto con la natura, gli animali, le piante, i paesaggi... cui seguiranno suggerimenti didattici trasferibili a bambini, ragazzi, figli o nipoti al fine di costruire con loro brevi "green autobiography".
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Martedì 29 ottobre
Ascolto: ascoltando il silenzio gentile.
Esercizi di meditazione sui suoni sommessi
A cura di Giampiero Comolli 


La concentrazione prolungata sui piccoli rumori che si possono sempre udire intorno a noi e anche dentro di noi, quando tutto tace, è una forma di meditazione accessibile a tutti. Questo stato di pura attenzione nei confronti dei suoni dimenticati può essere insegnato anche a bambini e adolescenti, grazie a piacevoli esercizi. Ma l’ascolto profondo del silenzio sottile, pur nella sua semplicità, permette di raggiungere una nuova consapevolezza di sé e del proprio intorno: uno stato di benessere segnato dalla calma amorevole e dalla lucidità.
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Martedì 5 novembre
Tatto: parole toccate/sfiorate dal silenzio
A cura di Stefano Raimondi 


Ci sono parole di passo altre che fanno passare. Parole cercate dal silenzio e altre solamente sfiorate dalla sua presenza. Ci sono frasi che portano all´abbraccio altre che tolgono dalle lotte. Qui le parole sono dei corpi che si fanno sfiorare e raccontare dalla loro stessa (e con la loro stessa) fisicità, dal mondo dell´espressione, come dalla visionarietà dell´immaginazione.
Quali sono le "parole toccate dal silenzio"? Che aspetto e che posture hanno le parole "sfiorate dal silenzio"?
In questo procedere per "pensiero" ed "emozione", la ricerca dei luoghi di decantazione di tali parole, si concretizzano in quello spazio impossibile /incredibile della poesia, lasciando che la sua ospitalità diventi silenziosa e totale: evidente. La parola poetica quindi come mediazione e strumento, per sentire come l´efficacia del silenzio si possa rivelare come una concretezza del senso e della percezione di sé stessi, sia nel mondo che ci circonda, sia nella storie che lo formano e lo narrano/cantano. Una parte teorica sarà seguita da una parte pratica dove, l´osservazione diretta delle parole scelte e trascelte dal silenzio, possa diventare segno e graphia di una testimonianza. "E mi sfiorò il mantello e capii che ....."
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Martedì 12 novembre
Spazio
A cura di Marco Ermentini 


Come si fa a vedere il silenzio con gli occhi? Certo non è facile ma forse abbiamo qualche indizio. Conoscere i luoghi con calma, con pazienza con un atteggiamento di benevolenza e pietà è già un buon inizio. Osservare attentamente i particolari, le caratteristiche, la materia, la sua stratificazione, i degradi, i segni del tempo, i varchi d’incertezza. Conoscerne la storia, il racconto del tempo trascorso, le vicende delle persone che l´hanno costruito e abitato. Toccare le superfici, rendersi conto delle loro caratteristiche, dell´aspetto esteriore, del colore. Percepire i profumi, gli odori e i sapori. Osservare la flora e la fauna che è presente. Ascoltare il vento, le correnti d´aria. Sentire i suoni, i rumori, interni ed esterni. Fare attenzione ai rapporti fra tutte le cose e utilizzare l´immaginazione e la fantasia che sono gli organi mediante cui vediamo le cose come sono. Insomma il segreto è semplice: saper ascoltare il luogo senza giudicare, lasciando essere, mettersi in sintonia, creare una nuova alleanza, una simpatia fatta di amicizia, di pietà e confidenza. Solo così potremo cercare di vedere il silenzio con gli occhi e riconciliarci finalmente con il mondo.
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Martedì 19 novembre
Gusto e olfatto: bocca che tace, ascolta e assaggia.
Fiori che parlano e profumi del silenzio
A cura di Nicoletta Polla-Mattiot 


Dopo che le cose si sono rotte o disperse, l’odore e il sapore restano per tanto tempo, come anime, minuscole e quasi impalpabili gocce della loro essenza, l’edificio immenso della memoria”. Un itinerario sinestesico del silenzio, usando gusto e olfatto come mnemagoghi (suscitatori di memorie) come insegna Primo Levi. Ascoltando i suoni scarlatti delle rose di Emily Dickinson, i sussurri aromatici dei limoni di Eugenio Montale, il ribollire sordo del latte di Proust... Senza mai correre il rischio, da cui ci mette in guardia Arthur Schnitzler, che in “tanto fiorire e spandere profumi, (l´anima) languisca per troppa solitudine”.
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Il corso prevede un incontro primaverile in data e luogo che verranno comunicati in seguito, per un’esperienza di “silenzio e natura”. In tale occasione verrà presentano inoltre il programma estivo di Accademia del Silenzio.




DATE del corso: 15-22-29 ottobre e 5-12-19 novembre 2013
POSTI DISPONIBILI: fino ad esaurimento posti
ORARIO: Ore 17.00
COSTO per partecipante: 60 Euro Iva inclusa

Per INFORMAZIONI e ISCRIZIONI:
La Libreria dei Ragazzi,
Via Tadino 53 - MILANO
Tel. 02.29533555 – info@lalibreriadeiragazzi.it - 
<www.lalibreriadeiragazzi.it>

Amore e silenzio, sentimenti e segreti

. martedì 10 settembre 2013
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Su D di Repubblica, l'intervista di Nicoletta Polla-Mattiot, fondatrice con Duccio Demetrio di Accademia del Silenzio, a Pedro Zarraluki, autore di "Storia del silenzio" (Neri Pozza)

I sentimenti si nutrono di segreti. Si tace perché la passione possa sopravvivere e dirsi tutto è il tradimento più imperdonabile. Per questo scrivere una storia d’amore significa scrivere una Storia del silenzio.
Che Pedro Zarraluki, il raffinato, ironico romanziere catalano vincitore del Premio Nadal, abbia un’idea a dir poco anticonvenzionale dei rapporti di coppia, è stato facile da capire appena avuto in mano il suo libro (in uscita da Neri Pozza il 19 settembre). Però che il principio dell’attrazione sia l’occultamento e che ci siano misteri inutili, e rischiosi, da scoprire, capovolge la logica della confidenza e sottende una visione degli affetti dove crudeltà e tenerezza sono inseparabili. Per «toccarsi, accarezzarsi, incollarsi pelle a pelle», occorre restare intimi sconosciuti. Ignorarsi un po’, stare vicinissimi e distanti. «Io non ti nascondo niente, evito semplicemente di dirtelo», dichiara candida Irene, la protagonista del libro. Zarraluki fa decretare ai suoi personaggi l’impossibilità di essere sinceri, perché «più passa il tempo più occorre nascondere, per poter stare insieme».
Come fondatrice di un’Accademia del silenzio, una scuola dove si insegna che tacere è un’efficace, potente forma di comunicazione, non potevo che raccogliere la sfida di incontrare lo scrittore. Io, fermamente convinta che il silenzio possa essere studiato, “tradotto” e condiviso, lui indolentemente persuaso che il pericolo è conoscersi. Così, in una Barcellona chiassosa e divertita, inizia questa partita a scacchi sul silenzio e l’amore.

Zarraluki, perché rinunciare in partenza a costruire una relazione limpida e senza reticenze, fra un uomo e una donna?
«Nella mia generazione (sono nato nel ’54), da giovani avevamo il vizio di dirci sempre la verità. Quell’abitudine provocava tremendi litigi, che ricordo quasi con tenerezza. Questo mi ha insegnato a perdonare. Tuttavia in una coppia dirsi tutto è impossibile. E inutile. Spesso noi stessi non comprendiamo ciò che ci succede. A che serve confessare al partner che stai soffrendo di tristezza post coitum, se tutto è andato alla perfezione? Può risultare aggressivo. Quando la mia compagna resta assorta davanti a una finestra, se le chiedessi a cosa sta pensando, avrei la sensazione di farle violenza».

Si condivide una vita quotidiana, una casa, un letto, ma si deve saper chiudere gli occhi. C’è un’eco del Memoriale del convento di Saramago, in queste parole, con Blimunda l’indovina che legge il cuore attraverso la pelle e, come estremo atto d’amore, non rivolgerà mai la sua vista acuta e veggente sullo sposo per non saperne i segreti.
«Sì, le coppie che si conoscono troppo finiscono col disprezzarsi. Di certo è più interessante dare al partner l’impressione di avere un lato nascosto, un mondo interiore inaccessibile e appassionante... Nonostante questo non sia vero».

Sorride Pedro Zarraluki, quando fa le affermazioni più terribili le stempera con garbata, ma sempre tagliente, ironia («La vita è una tragicommedia, non trova? Ci si salva solo con l’umorismo»). Così non sai se ridere quando, mentre cerchi una risposta, è lui a incalzare con le domande: «Il silenzio può essere fondo e profondo come un pozzo? Si sta comodi dentro un pozzo? Possiamo dire che il silenzio più insopportabile sia non ricevere notizie dalla persona amata?».
Spostiamo per un attimo il campo di gioco. Grande protagonista della Storia del silenzio è il tempo: i suoi personaggi sembrano avere a disposizione tutto il giorno per annoiarsi e non far niente. Scelta controcorrente, in una società che corre sempre...
«Un mio amico dice che non bisogna mai interrompere i bambini imbambolati, con lo sguardo perso verso l’infinito. È in quel momento che stanno affrontando la vita e diventando grandi. A volte io mi rinchiudo a scrivere nella mia casa al mare. Il rituale è sempre lo stesso: il primo giorno mi viene un attacco d’ansia. Allora vado dal medico del paese, che mi fa fare quattro chiacchiere e mi prescrive dei calmanti. A partire dal secondo giorno va tutto alla perfezione. Rallentare non è facile».

Torniamo ai rapporti di coppia. Il suo romanzo è il racconto di una grande, complicata storia d’amore, dove i due protagonisti decidono di scrivere insieme un libro sul silenzio, per condividere un progetto e anche uscire da un momento di crisi, economica, personale e sentimentale. Lei sembra dare per scontato il tradimento fra due persone che stanno insieme da tanto.
«Non sono d’accordo nel definire tradimento l’infedeltà. Spesso nasce dallo sconcerto, addirittura dalla disperazione. Non sempre è un piacere».

E non sarebbe evitabile?
(Silenzio).

Riproviamo: chi tradisce di più, gli uomini o le donne?
«Diciamo che le donne sono più complesse. E sono così meravigliosamente inafferrabili!».

Pare che i “non detti” siano la cifra del linguaggio femminile.
«Affidare la seduzione alla parola solitamente non dà buoni risultati! Di fatto, quando gli amanti si baciano, sigillano le labbra. Se una coppia riesce a restare in silenzio senza sentirsi a disagio, ha raggiunto la stabilità».

Forse è il momento per la più classica delle domande: lei c’è mai riuscito? Quanto c’è della sua vita nel romanzo?
«Tutti quelli che appaiono nella Storia del silenzio sono ritratti di miei amici. Anche Irene, la protagonista, è una riproduzione abbastanza fedele della mia compagna. È una donna con un forte senso dell’umorismo, visto che, nonostante tutto, continua a stare con me».

E lei ha più bisogno o più paura del silenzio?
«Credo mi abbia appena regalato un ottimo tema per un nuovo romanzo!».

Un seminario per parlare senza parole

. lunedì 24 giugno 2013
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Il primo giorno si esplorano i sensi del silenzio (vista, udito, olfatto, tatto, gusto). Ciascuno ha i suoi tempi e ci insegna che l’ascolto può avere tanti “passi” diversi, cogliere l’istante, intenso e subitaneo, di una madeleine come aver bisogno della lenta, concentrata contemplazione.
Il secondo giorno si attraversano le emozioni del silenzio: quello che ci lascia senza parole può trovare un’altra voce, può essere scritto oppure può mettersi in risonanza con i racconti degli altri, poeti, scrittori, musicisti, attori, amici, vicini…
Il terzo giorno si pratica il linguaggio del silenzio (rifondate nel silenzio, le parole tornano “sorgive”, riacquistano forza e l’espressività originaria). Ci sono parole che andrebbero pronunciate sempre come se fosse la prima volta e parole che non vorremmo mai usare. Parole che vanno dette una volta per tutte. E parole che è ora di dire, adesso.
Si intitola "Le parole del silenzio e il linguaggio delle emozioni" il percorso che esplora i non detti e la comunicazione non verbale. Si svolgerà dal 29 al 31 agosto ad Anghiari, Arezzo.

Questo il programma completo di tutti i seminari di Accademia del Silenzio
A fine agosto durante le giornate organizzate dall’Accademia del silenzio ad Anghiari sono previsti due cicli di seminari residenziali presso la Lua (Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari).

I seminari saranno realizzati su differenti aree tematiche connesse al silenzio:
Per partecipare occorre compilare il modulo di iscrizione, indicando il seminario prescelto

29-31 agosto – Anghiari

Con la mente nel cuore e nel respiro. Il silenzio nel Buddhismo e nel cristianesimo orientale, a cura di Giampiero Comolli

Le parole del silenzio e il linguaggio delle emozioni, a cura di Nicoletta Polla-Mattiot

Le trame del silenzio: itinerari cinematografici tra soste e incantamenti, a cura di Emanuela Mancino

La poesia del silenzio, il silenzio della poesia, a cura di Stefano Raimondi

5-7 settembre - Anghiari

I sentimenti taciuti: ritrovare e scrivere i silenzi di una vita, a cura di Duccio Demetrio

Ascoltare il silenzio: viaggio nel silenzio della musica, a cura di Emanuele Ferrari

I silenzi in Piero della Francesca: itinerari in Val Tiberina, a cura di Marco Ermentini

I profumi del silenzio, a cura di Angelo Andreotti e Maria Grazia Comunale

C’è silenzio e silenzio. Forme del tacere tra sociologia, filosofia e poesia, a cura di Giovanni Gasparini.

ReF - Recensioni Filosofiche

. lunedì 20 maggio 2013
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ReF - Recensioni Filosofiche dal 1999 è la prima rivista filosofica italiana dedicata esclusivamente alle recensioni di testi di filosofia. 
Ha appena pubblicato una recensione di uno dei Taccuini di Accademia del Silenzio, la collana edita da Mimesis e diretta da Duccio Demetrio e Nicoletta Polla-Mattiot.
Si tratta di "Pause"

ReF - Recensioni Filosofiche: Polla-Mattiot, Nicoletta, Pause. Sette oasi di sos...: Milano-Udine, Mimesis, 2012, pp. 60, euro 4,90, ISBN 9788857509938 Recensione di Annarita Tucci - 07/11/2012 L’ultima fatica di Nico...

Vicenza, Classici Contro

. venerdì 19 aprile 2013
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Nella splendida cornice del Teatro Olimpico di Vicenza, vanno in scena Lesbia accanto ad Andromaca, Cassandra e Calipso, il Logos e il Silenzio. Una serata per dire, con i classici, che il buono e il bello si tengono per mano

Tacita Muta al Teatro Olimpico di Vicenza

. domenica 14 aprile 2013
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Un'emozione unica dar corpo, al Teatro Olimpico di Vicenza, a Tacita Muta. La dea del silenzio, biancovestita, ha ripreso vita per dare voce, lei senza lingua, violentata e strappata al mondo della parola, del Logos, a tutte le donne dimenticate, velate, senza volto e senza voto della storia. Straordinaria l'iniziativa dei Classici Contro, voluta con intuizione lungimirante e fiducia nella buona politica, quella dei cittadini e della cultura che tali li rende, da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani. Straordinaria perché talmente controcorrente da potersi permettere di portare in scena gli antichi, i Classici, con l'attualità prorompente della denuncia. Talmente controcorrente da scegliere di parlare, in tempi così bui, di bellezza, nel senso greco del termine, kalòs kai agathòs, dove etica ed estetica sono così strettamente legate da non esistere l'una senza l'altra. Talmente controcorrente da credere che la cittadinanza si fondi su valori comuni e che il sapere condiviso sia l'unica garanzia della democrazia.
Nel teatro di Palladio, gremito di giovani, Epitteto torna a insegnare che la felicità è desiderare quello che si è e che si ha, e il suo discorso ha la naturale potenza della verità. Lesbia riprende forma e racconta la storia di tutte le storie d'amore, i mille, cento, e ancora mille baci di Catullo, la bella Elena riapre un orizzonte di cambiamento possibile.
E poi c'è lei, muta fra le mute, vittima sacrificale, eppure fonte di risonanza dei silenzi di Angerona e delle Sirene, del fruscio di Dafne, dell'eco di Calipso, di quello che non sempre si può dire, ma si può far capire. Lei, velata, svela un mistero semplice e disarmato a chi chiude la bocca in ascolto: in un mondo di falsi movimenti, il vero viaggio è restare, appartenere è l'unica libertà possibile. La bellezza del silenzio è l'attesa che mette radici. Rimanere al proprio posto, amare quello per cui si è nati. Come dirà Jung, secoli e secoli dopo, "bisogna vivere delle cose di cui si potrebbe morire".
Per questo i classici non sono una lingua morta né inerte, sono vita che irrompe nel contemporaneo guardandolo con l'occhio puro del mito e la forza rigeneratrice e rifondatrice della bellezza. Questo rende tanto rivoluzionaria la scelta dei Classici Contro.

Vedi il video dello spettacolo

Vicenza è una delle "città del silenzio" dannunziane. 
Tacita Muta è andata in scena al Teatro Olimpico, per Accademia del silenzio.  

il silenzio e i Classici Contro

. mercoledì 20 marzo 2013
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Si avvicina l'appuntamento a Vicenza con i Classici Contro. Il prossimo 12 aprile, alle 20,30 nello splendido teatro Olimpico,si parlerà della bellezza del silenzio, attraverso le voci negate di Tacita Muta, il fruscio di Dafne, il sibilo di Artemide, l'eco di Calipso, il tacere delle Sirene.
Un viaggio dall'antica Grecia alla Palestina, con Accademia del Silenzio, all'interno dello splendido programma ideato da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani.
Il progetto "Classici Contro" invita il pubblico a rileggere, anzi a riascoltare, i classici antichi come se fossero contemporanei. Saranno docenti, studiosi, filosofi e filologi di tutta Italia e del mondo a raccontarli sul palcoscenico in monologhi-
performance che invitano a ragionare sull'essenza della buona politica e dei rapporti fra cittadini e "res publica". I temi di quest'anno sono due: "Bellezza" e "La rivoluzione dei classici". Il primo verrà accolto dalla città di Vicenza il 12 e 13 aprile, al Teatro Olimpico,
al Teatro comunale e alle Gallerie d'Italia - Palazzo Leoni Montanari. Il secondo è il tema scelto per Venezia, che il 19 aprile sarà sede del gran finale al Teatro Goldoni, alla Biblioteca Marciana e al Teatro di Santa Margherita.

una mostra di silenzi

. martedì 19 marzo 2013
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Reflections #7, 2006

A cura di Roberto Mutti e Fernando Gianesini.

Autore raffinato e ipnotico, Franco Donaggio non si è mai accontentato della realtà così come è, perché – come tutti noi – non ne è totalmente soddisfatto e preferisce così indagare nei meandri di un altro mondo. Se altri, pur condividendo queste sensazioni, finiscono per rifugiarsi in un totale rifiuto e nel conseguente isolamento, al contrario Donaggio preferisce dar corpo all’immaginazione per costruire una dimensione che sia insieme architettonica e fantastica, corposa ma anche immaginifica perché solo scavando fra le pieghe della realtà si può riuscire a farne emergere l’anima più profondamente poetica con cui è bello dialogare.
In effetti, da molti anni Franco Donaggio svolge una ricerca sul paesaggio naturale e urbano che sfugge a ogni semplicistica definizione. Osservare le sue fotografie è come entrare in punta di piedi in un mondo dominato da un’atmosfera sospesa da cui ci si sente totalmente pervasi. L’acqua della laguna è una superficie lattiginosa da cui emergono pochi, essenziali elementi cui il raffinatissimo bianconero dai toni metallici conferisce una sorprendente eleganza. Tutto è immobile, perfino il silenzio sembra una presenza appena percepibile mentre lo sguardo si perde verso la linea netta dell’orizzonte. Poi, improvviso e preceduto da grida lontane come lamenti, ecco lo stridio di un gruppo di gabbiani che irrompe sulla scena, spezza l’incantesimo e, altrettanto rapidamente di come era arrivato, scompare lasciando per un istante l’eco del suo passaggio e il ritorno di quel silenzio che permette di sentire il fruscio della barca che fende lenta l’acqua. Anche di fronte allo spazio urbano Franco Donaggio fa sentire l’intensità della sua poetica: qui tutto è imponente, le pareti si innalzano verso un cielo lontano, delimitano spazi disegnati dalla fantasia, creano prospettive di maestosa audacia. Si ha la sensazione di trovarsi di fronte a città fantascientifiche di un futuro lontano oppure a rappresentazioni contemporanee dei miti antichi che parlavano di mura ciclopiche e di spazi progettati da giganti. Ma anche qui, in questa visione dove gli uomini sono esseri minuscoli perduti nello spazio architettonico, è il silenzio a dominare, un silenzio impenetrabile che ci aiuta a pensare e a misurarci soprattutto con noi stessi.

Roberto Mutti


Ristorante Orti di
Leonardo
Inaugurazione:
martedì 9 aprile 2013 ore 18,30-21

Riscoprire il silenzio

. mercoledì 13 marzo 2013
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Torna in edizione tascabile, Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia e natura fra ascolto e comunicazione (Baldini Castoldi Dalai).
Un viaggio nel silenzio esplorato da vari punti di vista: quello di chi scrive, di chi dipinge, di chi suona, di chi insegna, di chi cura.
Un'esplorazione del silenzio scelto come strumento di relazione con gli altri.
Consigliato a chi pensa che "il silenzio è d'oro, la parola d'argento".

silenzio all'eremo

. martedì 26 febbraio 2013
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
La fraternità francescana di Sanzeno (TN) offre un cammino di esperienza e di “gusto” del silenzio, all’eremo di S. Romedio: testimoni e maestri che hanno imparato ad ascoltare il Silenzio, e che ne condividono l’espe­rienza e le tecniche con chiunque sia abitato da questa stessa nostalgia.
Gli incontri si tengono all’eremo di S. Romedio, la domenica, dopo la s. messa delle ore 9.00, e durano tutto il giorno (fino alle ore 18.00 circa). Si alternano momenti “didattici”, esperienziali e di condivisione. Lo stile è quello semplice della condivisione fraterna (pranzo frugale compreso: ognuno può condividere cibo o bevande). La partecipazione è libera, e si può contribuire ai costi con un’offerta spontanea. Per partecipare non è necessario avere parti­colari competenze o “saperi”, ma solo il desiderio di… gustare il silenzio!

Calendario degli incontri
10 marzo 2013 Carla Luchi, laica cristiana, Trento
14 aprile 2013 Franz Zampiero, monaco buddista, Tempio Buddhista del Lagorai
26 maggio 2013 Gianni Giacomelli, monaco camaldolese, priore del monastero di Fonte Avellana

Info: fra Fabio tel. 0463.434134 e-mail sanromedio@santimartiri.org

Taci e pensa: il silenzio della politica

. lunedì 25 febbraio 2013
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Pubblichiamo l'articolo di Francesca Rigotti su Doppiozero

Pensieri sul silenzio Silenziare l’antipolitica Uno degli aspetti che più mi ha colpito della campagna elettorale 2013 in Italia, che ho osservato muta e solatia da terre assai lontane, è il paradosso stilistico della cosiddetta antipolitica. L’antipolitica espressa dal richiamo diretto al popolo – o populismo – di Beppe Grillo, che vorrebbe opporsi e contrapporsi alla politica stessa, la quale, nella sua forma più sintetica e squisitamente democratica, è parola. Il “parlamento” è il luogo in cui, grazie al procedimento democratico, invece di spararsi si parla, ci si accorda, si delibera e si decide democraticamente. Grillo non contrasta questa politica con il suo opposto, un garbato ed educato silenzio, o con parole sussurrate elegantemente sottovoce; Grillo grida, urla e sbraita; io vincerò, smania, perché grido più forte di te. E giù grida e ululati e singhiozzi. Ma perché non fai silenzio per una volta, mi viene da pensare, taci e pensa; rifletti e medita, in silenzio. Anzi, iscriviti all’Accademia del Silenzio, partecipa alla Maratona del Silenzio, impara a fare silenzio e a diffondere la cultura del silenzio, rieducati al silenzio! Rompere il silenzio Al silenzio della voce, il tacere, per usare espressioni più proprie, e al silenzio dei suoni, il silere dei latini, per il quale l’italiano non ha un termine. Parliamo ora un poco, davvero poco – per quanto ciò sia paradossale –, scriviamo – va già meglio – un poco di silenzio, partendo da questa bizzarra Accademia (da un’idea, si dice, di Nicoletta Polla-Mattiot e Duccio Demetrio, due intellettuali silenziosi ma non di poca rilevanza) e dalla collana su cui stanno infilati come perle i libretti sul silenzio pubblicati da Mimesis edizioni di cui sei sono già usciti e altri tra non molto seguiranno. Scriviamo di tacere degli uomini e di tranquillità dei luoghi silenti, beni primari che molti, che ci tenevano, hanno perduto a causa di altri, che li hanno a loro volta perduti ma non sembrano farci caso. In alcuni casi prevalgono fattori inarrestabili – ci dicono –, come il frastuono del progresso; dall’altra, prevale soltanto la prepotenza di chi riempie di musica di sottofondo, annunci pubblicitari, notizie o altro, gli spazi chiusi in cui si viene a trovare l’ignaro cittadino-cliente-consumatore-paziente-viaggiatore, ma anche gli spazi aperti di una pista di sci o del bordo di una piscina. Di chi è quello spazio al quale si ruba il silenzio, o quel poco di esso che era rimasto? Privato? Pubblico? Comune? Forse giusto nel primo potrò quel che voglio, se ne sono il padrone; negli altri due casi padroni e proprietari che decidono chacun pour soi non ce ne sono. Silenzio bene comune Il silenzio è un bene comune molto delicato; è come un pascolo o una fungaia o una fonte d’acqua, sì, dove se io mi approprio sregolatamente della più parte del bene, ne tolgo agli altri il godimento (gli economisti chiamano questi beni “rivali”). Come nel caso dei beni comuni tradizionali (acqua e pascoli) e dei nuovi beni comuni della conoscenza, “non rivali”, studiati da Elinor Ostrom, di cui oggi non a caso ci si occupa molto, anche il silenzio torna a ridestare attenzione man mano che lo si perde; talvolta non soltanto a causa di una generica diffusione di rumori industriali e urbani, ma proprio perché qualcuno che del silenzio è fobico gira una manopola, schiaccia un pulsante e lo distrugge, per sé e per gli altri. Qualcuno che non ama il silenzio e che impone le sue preferenze, perché non è vero che il silenzio lo amiamo tutti e ci dispiace perderlo. I portatori di silenzio Sono, coloro che lo amano, I portatori di silenzio, come dice il titolo di uno dei libretti-perle della collana, del poeta Stefano Raimondi? Il silenzio dei poeti è diverso dal silenzio dei filosofi, dei mistici, dei sociologi, degli scienziati o dei musicisti. Per Raimondi si tratta del luogo nel quale il silenzio “ha luogo”, trova posto, un posto dove crescere in intensità e mostrarsi nel suo silenzioso biancore. Il silenzio è il luogo in cui si può abitare allontanandosi dalla chiacchiera che lo stupra e lo offende, a cui occorre silenzio per farsi largo, farsi spazio e luogo. Che il silenzio sia un luogo, un contenitore, un ricettacolo attraversato talvolta, rotto quindi, da suoni e parole? Uno spazio torpido, in penombra, immobile, statico, forse persino un po’ stolido; uno spazio ovattato e acquatico dove entra, spezzandolo, la parola che esce dal tempo, la parola/suono mobile, veloce, penetrante? Vedo che sto spostandomi verso quello che sarà il mio intervento, tra questi svariati sul tema del silenzio, che quando sarà pubblicato mi impedirà di parlare da esterna, mi chiederà silenzio. È meglio allora ch’io taccia già da ora

Appuntamento a Milano, con Accademia del silenzio

. mercoledì 9 gennaio 2013
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APPUNTAMENTO ALLA LIBRERIA DEI RAGAZZI DI VIA TADINO

Mercoledì 23 gennaio, ore 17.00 | Via Tadino 53, Milano Incontro per adulti PRESENTAZIONE DEL CORSO “I linguaggi DEL SILENZIO” a cura di Accademia del silenzio
Da un progetto dell’Accademia del Silenzio, un primo incontro d’introduzione al percorso che verrà proposto nel mese di febbraio e avrà lo scopo di accrescere la cultura del silenzio nel contesto pedagogico: Duccio Demetrio, direttore scientifico della Libera università dell'Autobiografia e fondatore di Accademia de Silenzio, Nicoletta Polla-Mattiot, giornalista e fondatrice di Accademia del Silenzio ed Emanuela Mancino – ricercatrice presso l’Università Milano Bicocca e docente della Libreria Università dell’Autobiografia di Anghiari – presenteranno la sperimentazione del “linguaggio del silenzio”, delle pause, del giusto tono, dell’alternanza di ascolto e comunicazione, come strumento di dialogo, di reale integrazione e comprensione reciproca, e come percorso di relazione. Ingresso libero e gratuito! GLI INCONTRI 14 febbraio: Ci si può educare al silenzio? Il silenzio è educativo? E noi adulti che cosa sappiamo delle tante, antiche culture del silenzio?Questi gli argomenti della conversazione con Duccio Demetrio. Ingresso: 5 euro // 21 febbraio: La ricerca del silenzio nelle pratiche di meditazione può diventare esperienza di apprendimento per generare nuove forme di conoscenza, di concentrazione, di pensiero. Con Giampiero Comolli percorreremo la ricerca del silenzio nelle sue motivazioni e pratiche. Ingresso: 5 euro // 28 febbraio: Ci sono momenti in cui è utile e importante dar voce al silenzio: è allora che la sospensione dal rumore, dal consueto, dalla parola crea l'occasione per scoprire le emozioni più autentiche e l'opportunità per comunicare diversamente. In sette oasi di sosta, sull'orizzonte del silenzio, con Nicoletta Polla-Mattiot. Ingresso: 5 euro // Responsabile scientifico del progetto: Emanuela Mancino, università di Milano-Bicocca

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