Salvare la lingua

. sabato 19 marzo 2011
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Quanto sono importanti le parole? In Francia il professor Bernard Fripiat, oltre ad aver fondato un sito (www.orthogaffe.com), tutti i sabati si esibisce su un palco con la prima “commedia ortografica” del teatro francese: un tentativo di salvare la correttezza e la varietà linguistica, giocando con gli errori più grossolani e comuni, e ridendoci su per meglio fissare nella memoria regole e strafalcioni da evitare. Intanto a Parigi il salone del libro è appena stato inaugurato con una gara di dettato, come se lo sforzo agonistico potesse riaccendere l’attenzione su grafemi e fonemi. La ricchezza della lingua si sta estinguendo?
Perdere la complessità espressiva è una condanna al mutismo del pensiero, la banalizzazione del dire è l’opposto del silenzio riflessivo su cui prolifera la vivacità semantica e l’espressione di sé.
Va letto, o riletto, in questa chiave il libro di Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole (Rizzoli). “La scelta delle parole è un atto cruciale e fondativo”, scrive. Un’azione che è insieme selettiva e creativa: si dà voce a una e una sola parola e si mettono a tacere tutte le altre possibili, non perfettamente aderenti alla natura esatta del pensiero o della cosa espressa. Perché come diceva il citato T.S. Eliot:
“E ogni frase
e sentenza che sia giusta (dove
ogni parola è a casa…
la comune
parola esatta senza volgarità, la formale
parola precisa ma non pedante
perfetta consorte unita in una danza

maratona del silenzio/2

. giovedì 10 marzo 2011
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Non è una sintesi dei tanti interventi, eppure coglie il cuore forte di questa maratona e dell'Accademia del silenzio, di una numerosa, variegata, instancabile, orgogliosa folla che ha iniziato ad esistere, intorno a un'idea delicata e rivoluzionaria, attiva e reattiva:
"Quando parlo del silenzio non intendo il silenzio della propria voce, un silenzio rinunciatario, complice, passivo, ma attivo e reattivo… Parlo del silenzio come di una materia, come un grido. Una presenza e un gesto oggi necessari… Una reazione e un rifiuto di quel linguaggio inaccettabile che fa del clamore demagogico, della spettacolarità, della superficialità, il principale obiettivo. Il silenzio è un modo di rendere imprendibile il pensiero, un segno di fermezza, poiché silenzio non significa solo silenzio, ma significa anche non concedersi e non concedere nulla. Significa uscire da un’arte asservita, da molti compromessi e ambiguità. Invece di identificarci con disinvoltura in una cultura che non coincide con la vita e anzi è fatta per dettare legge alla vita…
L’arte è l’unica, silenziosa, forma di esistenza e resistenza.
Un’opera è un’arma e credo che non sia mai un gesto di buona educazione, rassicurante, ottimista, salottiero, decorativo, ma un atto sovversivo. In questo penso stia la sua verità. Ed è eversiva perché non ha obiettivi, non serve a niente, non è in funzione di niente. E’ esistenza, pura esistenza. …Per la società è un assurdo, ma questo assurdo è dentro di noi e di questo assurdo noi abbiamo bisogno.
Il termine sovversione oggi significa silenzio. Silenzio è una parola sovversiva ed è sovversiva perché è uno spazio meditativo.
(da "Una fede in niente ma totale", Claudio Parmiggiani

MARATONA!

.
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Pronti, via!
La maratona e' cominciata, e come avrebbe potuto non essere così?, con la lettura delle centinaia di dichiarazioni di adesione all'Accademia, come un racconto, un manifesto per il Silenzio, il vostro.



E poi via per la no stop di sei ore che, però, sono trascorse veloci tra i racconti di silenzi e i silenzi da scoprire. Eravamo in tanti, peccato per chi non ha potuto esserci. Ma ci saranno presto nuove occasioni di incontro e confronto. Grazie a tutti!

silenzio a milano

. martedì 8 marzo 2011
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Per accompagnare la "maratona del silenzio" che si tiene domani, a Milano, per la prima volta,
un ricordo di Anna Maria Ortese:
"...battevano all'alba contro le rive della capitale lombarda, ma mordevano la pietra, s'avventavano contro i suoi prodigi di metallo e di pietra. Ritornavano indietro, come un mare triste, la sera, si spargevano nel retroterra a riempire coi loro respiri il buio. L'indomani all'alba riapparivano: questo solo era il mare, il mare umano, il respiro profondo di Milano"
da "Silenzio a Milano" (La Tartaruga)

L'appuntamento è a cura di Accademia del silenzio, alla Casa della cultura, dalle 17 alle 23

Silenzio in Valpolicella a fine marzo

. giovedì 3 marzo 2011
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DI SILENZIO IN SILENZIO
www.iris.unito.it
il 26-27 Marzo 2011 in Valpolicella

Seminario residenziale sul silenzio attivo come pratica di presenza nella natura
tra arte, scienza e sostenibilità
con la partecipazione di Giuseppe Barbiero, Alice Benessia, Elsa Bianco, Elena Camino
e rev. Doju D. Freire
cordinamento scientifico di Alice Benessia
Per informazioni, per favore rivolgersi alla coord. scientifica: abenessia@yahoo.it

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La pratica del silenzio è un quieto laboratorio di pace.

La giornata di sabato sarà dedicata alla pratica del silenzio come modalità per sviluppare/recuperare un rapporto empatico con la natura. Si alterneranno momenti di riflessione cognitiva a momenti di pratica, a cura di Giuseppe Barbiero, Alice Benessia, Elsa Bianco, Elena Camino e rev. Doju Dinajara Freire del centro IRIS.
La giornata di domenica, a cura di Alice Benessia, sarà dedicata alla pratica della fotografia come modalità di presenza silenziosa ed empatica nella natura. Si tratterà di lavorare sulla consapevolezza del nostro modo di osservare il mondo esterno e dunque anche il nostro mondo interno.

Accademia del silenzio: primo appuntamento

. mercoledì 23 febbraio 2011
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Siete tutti invitati alla prima
Maratona del Silenzio
9 marzo 2011
dalle ore 17.00 alle 23.00
presso la Casa della Cultura di Milano
(via Borgogna, 9)


Un incontro-dibattito con esperti di riverse discipline che racconteranno prospettive, studi ed esperienze silenziose.

Ecco il programma:
Intervento introduttivo di Salvatore Natoli
Il pensiero del Silenzio
con Duccio Demetrio, Giampiero Comolli, Nicoletta Polla-Mattiot, Ugo Volli
Scienza e silenzio
con Antonio Arpini, Andrea Possenti
Il silenzio delle parole
con Angelo Andreotti, Giorgio Ieranò, Laura Lauzzana, Lidia Maggi , Stefano Raimondi, Luigi Spina
Il silenzio dell’immaginazione
con Massimiliano Kauffmann, Emanuela Mancino, Franco Piavoli, Giancarlo Planta
Tempi, luoghi e suoni del silenzio
con Marco Ermentini, Emanuele Ferrari, Daniela Finocchi, Gianni Gasparini, Giampaolo Nuvolati

Letture silenziose a cura di Maria Grazia Comunale

È previsto un rinfresco.

Staging Silence

. giovedì 17 febbraio 2011
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Chi capitasse in quel di Washington, all'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden presso lo Smithsonian Institution, ha l'occasione di (ri)vedere (si è appena conclusa "la sua presenza" all'Hangar Bicocca a Terre Vulnerabili 1/IV) un'artista che lavora molto con il silenzio: Hans Op de Beeck



Guarda qui il filmato completo

"...
Il suo lavoro s’incentra prevalentemente sul concetto di distacco e perdita dell’Io che contraddistingue l’uomo post-moderno.
L’artista ricostruisce scene e contesti urbani e domestici, contemporanei e immaginari, situazioni e personaggi che risultano fortemente familiari allo spettatore. le ambientazioni riprendono sia angoli isolati, specialmente dedicati alla riflessione, che spazi affollati, talvolta popolati da insoliti personaggi. Il lavoro di Hans vuole fare luce sulle nostre vite odierne, sui sogni, le ambizioni e sulle percezioni del tempo, dello spazio e di noi stessi.
Il linguaggio visivo di Hans Op de Beeck è spesso silente e riservato e allo stesso tempo serio e ironico nel porsi domande che non trovano risposta."

mutismo o silenzio?

. venerdì 28 gennaio 2011
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Una riflessione di Eugenio Borgna sulla differenza fra la solitudine che si nutre di silenzio e l'isolamento che è impastato di mutismo: "Nella solitudine, così ricca di vita interiore, il silenzio ha un suo eros e un suo proprio linguaggio: dice le nostre malinconie, le angosce, le speranze inespresse, i timori, le attese. Dice i nostri desideri più autentici. Il silenzio ha mille modi di manifestare qualcosa e di nasconderla, di indicare e di alludere, di avvicinarsi e di allontanarsi, di affascinare e di intimorire. Quando invece si è isolati, distaccati dal mondo, monadi dalle porte e dalle finestre chiuse, non si hanno pensieri ed emozioni da trasmettere agli altri. Senza più parole, si sprofonda in un mutismo che ha un'unica dimensione: quella dell'insignificanza"
dall'intervista di Luciana Sica ad Eugenio Borgna, su Repubblica, 18 gennaio 2011

prova per una tregua

. lunedì 24 gennaio 2011
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Per chi non è capace di concedersi una pausa nella rumorosa giornata passata in rete una pagina che è una sfida, una sfida che sembra semplice ma, ormai abituati all'iperattività davanti al computer difficile da completare. Un invito a una pausa di "silenzio" per la nostra testa e i nostri pensieri bersagliati da una quantità (ormai forse eccessiva) di informazioni spesso inutili.

Il titolo della pagina dice tutto! http://www.donothingfor2minutes.com/




Provare per credere!

Le tre parole più strane

. sabato 22 gennaio 2011
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Dalle mie recenti frequentazioni della poesia polacca...


Le tre parole più strane

Quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba già va nel passato.

Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.

Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

Wislawa Szymborska

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per le cartoline del silenzio:
Due mani non bastano (www.duemaninonbastano.it)
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