Ieri, 29 ottobre, la rubrica Parole di Daria Galateria, sul Venerdì di Repubblica, era dedicata a silenzio. Si apre col latino silentium e se ne descrivono le utilità, con una sola controindicazione. Le parole sono di Hazlitt, Bufalino, Colton, Odifreddi, Canetti, Dart-Thornton, Delbrȇl. Mancano le parole del nostro blog, ma noi perdoniamo DG in silenzio...
il silenzio di Servillo
Etichette: attore, emozioni, pause, scena, servillo, silenzio, teatro«In scena il silenzio aumenta la forza del rito, condiviso in diretta, da chi propone e chi riceve: la pausa ben gestita aumenta lo scambio di emozioni e pensieri contenuti nello spettacolo. Come se l'attore suggerisse allo spettatore, insieme al testo, "siamo qui, io e te, ora". Una sottolineatura del tempo che passa, della durata drammatica».
Toni Servillo intervistato da Liana Messina (su D, 16 ottobre 2010)
turismo del silenzio
Etichette: lusso, rumore, silenzio, viaggioIl silenzio è un lusso e per questo ormai è messo in vendita. Di vacanze dal rumore, parla oggi un articolo di Ambra Somaschini su Repubblica, che segnala qualche sito (e meta) interessante.
I già noti alberghi del silenzio, dove l'indice di qualità è tanto più alto quanto migliore è l'isolamento e l'insonorizzazione (www.relaisdusilence.com), un'agenzia di viaggi portoghese che organizza dei "silence tour": ecopasseggiate a basso impatto acustico (www.silencetour.pt) e un itinerario australiano che si chiama proprio "Sound of silence". Dedicato a i viaggiatori del silenzio...
la musica del silenzio
Etichette: giovanni allevi, grazia, musica, silenzio«Di solito è nel caos che trovo il silenzio, dove nasce la mia musica (...)
Io non creo niente. La musica c'è già: non faccio altro che portarla alla luce. Un po' come un archeologo che, dal frammento di un vaso, scopre una città sotterranea"
dall'intervista di Giovanni Allevi per "Alien" su Grazia dell'11/10/2010
VENDERE SILENZI
Etichette: douglas coupland, generazione, silenzioNel nuovo libro di Douglas Coupland, Generazione A (Isbn), Harj, uno dei cinque protagonisti, è un venditore di silenzi. Si è inventato un falso sito di e-commerce su cui si possono comprare “suonerie da camera delle celebrità”
“Per 4 dollari e 99 si poteva visitare il mio sito e scaricare un’ora di silenzio registrato in camera di tutta una serie di personaggi famosi, i quali avevano promesso di devolvere il ricavato in beneficenza. C’erano Mick Jagger (Londra; rumori metropolitani), Garth Brooks (ambiente rurale; rumore di un aereo in lontananza), Cameron Diaz (Miami: sexy, sole, civetterie) e così via. Come tocco di distinzione avevo aggiunto il silenzio del loft a Tribeca in cui abitavano Lou Reed, il grande sopravvissuto del rock underground, e la sua materna compagna, l’artista d’avanguardia sperimentale multimediale, Laurie Anderson”.
Il finto sito ha così successo che si scatena una folla di potenziali clienti e il New York Times chiama Harj per un’intervista sui suoi silenzi firmati.
Ecco uno stralcio del dialogo-intervista fra Harj e Leslie, la giornalista:
“-Conto di lanciare la mia nuova linea di suonerie da camera in concomitanza all’uscita del vostro articolo
-Una nuova linea?
-Sì, l’ho chiamata “Notturni: Panorami Acustici Serali”, con preminenza di rumori di insetti notturni e marcata assenza di macchine e veicoli
-Mi sta dicendo che c’è differenza fra il silenzio diurno e il silenzio notturno?
-Sì, Leslie. Immagini di trovarsi in una stanza completamente buia con gli occhi chiusi. Poi apra gli occhi. E’ buio esattamente come quando ha gli occhi chiusi, eppure è un buio completamente diverso da quello di prima, no?
-E’ vero”.
Ed è geniale. Anche se qualcosa del genere esiste veramente…
Grazie della segnalazione all’amico Gianfranco.
Solo un pensiero
Etichette: bene, direTutto è un modo di dire, se si dice. Quando si muore, è un modo di morire (Carmelo Bene)