mutismo o silenzio?

. venerdì 28 gennaio 2011
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Una riflessione di Eugenio Borgna sulla differenza fra la solitudine che si nutre di silenzio e l'isolamento che è impastato di mutismo: "Nella solitudine, così ricca di vita interiore, il silenzio ha un suo eros e un suo proprio linguaggio: dice le nostre malinconie, le angosce, le speranze inespresse, i timori, le attese. Dice i nostri desideri più autentici. Il silenzio ha mille modi di manifestare qualcosa e di nasconderla, di indicare e di alludere, di avvicinarsi e di allontanarsi, di affascinare e di intimorire. Quando invece si è isolati, distaccati dal mondo, monadi dalle porte e dalle finestre chiuse, non si hanno pensieri ed emozioni da trasmettere agli altri. Senza più parole, si sprofonda in un mutismo che ha un'unica dimensione: quella dell'insignificanza"
dall'intervista di Luciana Sica ad Eugenio Borgna, su Repubblica, 18 gennaio 2011

prova per una tregua

. lunedì 24 gennaio 2011
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Per chi non è capace di concedersi una pausa nella rumorosa giornata passata in rete una pagina che è una sfida, una sfida che sembra semplice ma, ormai abituati all'iperattività davanti al computer difficile da completare. Un invito a una pausa di "silenzio" per la nostra testa e i nostri pensieri bersagliati da una quantità (ormai forse eccessiva) di informazioni spesso inutili.

Il titolo della pagina dice tutto! http://www.donothingfor2minutes.com/




Provare per credere!

Le tre parole più strane

. sabato 22 gennaio 2011
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Dalle mie recenti frequentazioni della poesia polacca...


Le tre parole più strane

Quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba già va nel passato.

Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.

Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

Wislawa Szymborska

il giardino del silenzio

. domenica 16 gennaio 2011
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"Nei giardini le pause sono importanti e fruttuose" (...)
"I vuoti in agricoltura sono, oltre che vitali, essenziali. Le pause nell'architettura, nella musica, nella conversazione, in cucina, tanto per citarne alcune, sono rilevanti come i crescendo, i volumi, le costruzioni, i piatti forti...
I silenzi, in un luogo di suoni, sono importantissimi...
Ora la luce passa tra pianta e pianta, il sole accarezza i lati degli alberi, illumina i vuoti fino a terra: e con la luce c'è vita e allegria".
"Quando si è ammalati è molto facile capire quanta fatica divorino le stesse parole. Il silenzio affettuoso di un giardino vicino, con i suoi sussurrati pensieri fatti cure, amore e protezione, è, invece, di ottima e ritemprante compagnia".
da La pazienza del giardiniere di Paolo Pejrone

imparare a rallentare

. venerdì 14 gennaio 2011
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Segnalo un'iniziativa che ha molti punti di contatto con il silenzio come pausa, allentamento della concitazione del fare e del correre, spazio per riflettere e, di tanto in tanto, fermarsi o almeno rallentare.

V GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA - 28 FEBBRAIO 2011
Ideata da L'Arte del Vivere con Lentezza onlus per riflettere sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a eccessiva velocità si celebrerà lunedì 28 febbraio 2011 in tutta Italia e nel mondo, con una speciale anteprima a Milano sabato 26 febbraio 2011. Il tema di quest'anno è Ambiziosi e Altruisti - Slow Life, Green Life, Better Life.

Siete tutti invitati a partecipare nella vostra città, con i vostri amici, colleghi o in famiglia creando il vostro piccolo-grande evento che sia un gesto di gentilezza verso voi stessi, gli altri o l'ambiente. Comunicateci la vostra idea... noi la metteremo sul sito, su facebook, su twitter, su youtube e nei comunicati stampa per condividerla con tutti gli altri ribelli della lentezza!
Vivere con Lentezza è un progetto open source che si amplia di giorno in giorno con il contributo di tutti voi.

In questa occasione la Giornata torna a New York come riconoscimento alle politiche che la città, guidata dall’amministrazione Bloomberg, ha intrapreso per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.

Qui parlano di noi

. mercoledì 5 gennaio 2011
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ZITTI ZITTI, ASCOLTATE IL SILENZIO
di ROSELINA SALEMI
La Stampa, 30 dicembre 2010

È una bella provocazione: Capodanno in silenzio. Niente botti, e via dalla pazza folla, ma ci sarà un posto dove non arrivi l'eco dei soliti rumorosi festeggiamenti rumorosi, degli urli che accompagnano il conto alla rovescia? C'è, c'è. Il 31, una minoranza entusiasta organizza a Castel Condino (in Trentino) un seminario di musicoterapia con ciaspolata notturna a bocca chiusa. Mentre a Roma, il party «Zitti zitti» promette isolamento acustico assoluto. La moda americana delle feste a zero decibel (silent party e mutus party) arriva anche in Italia, dove è appena nata l'Accademia del Silenzio, un mini-successo, 200 adesioni in cinque giorni.

Il progetto è di Duccio Demetrio (professore di Filosofia dell'educazione e di Teorie e pratiche della scrittura all'Università di Milano-Bicocca) e Nicoletta Polla-Mattiot giornalista (fondatrice del sito www.ascoltareilsilenzio.org e del blog blog.ascoltareilsilenzio.org) . La sede dell'Accademia è la Libera Università di Anghiari (www.lua.it ), ma ci saranno corsi, seminari e iniziative varie anche a Torino (al Circolo dei Lettori, il 12-13 marzo) e Milano ( la maratona del silenzio, il 9 marzo) per un 2011 meno strillato, meno stressante. Una scelta di vita contro l'inquinamento acustico, contro l'inquinamento esistenziale. «Silenzio è non farsi distrarre dai rumori, riconciliarsi con i sensi, è parlare e pensare senza che la voce sia indispensabile - spiega Duccio Demetrio -.

Se crederò di aver trovato finalmente il silenzio avrò saputo ascoltare la neve». Potrebbe sembrare, ma non è una cosa da snob. Raniero Maggini, vicepresidente del Wwf Italia organizza passeggiate con i bambini per rieducarli ai suoni della natura, cancellati dal frenetico sovrapporsi delle voci, delle auto arrabbiate, delle musichette spesso assurde dei cellulari. «Portiamo la gente a sentire il canto degli uccelli notturni e ogni volta vedo la meraviglia. Ma attenti, il silenzio non è il punto di partenza, è il punto d'arrivo. E' una conquista, è lo strumento che ci permette di ascoltare. Io lo cerco lungo i fiumi: la voce dell'acqua mi aiuta a riflettere e mi regala momenti di felicità». No, niente intellettualismi.

«Non penso al silenzio come a una vacanza, un lusso per pochi, un'eccezione, un privilegio, ma come un'esperienza possibile nel tempo nel quotidiano - dice allegra Nicoletta Polla-Mattiot - . La soluzione non è ritirarsi a meditare lontano, fuggire, ma creare oasi di quiete nei nostri uffici, nelle nostre vite. Se non il 31, proviamoci, nell'anno che sta per arrivare». Ma perché uno si iscrive all'Accademia del Silenzio? Ecco le risposte del common people: «Per cambiare ritmo», «perché amo la conversazione tenue», «perché mi piace più l'incontro dello scontro», «per comunicare davvero», «perché le parole sono pietre e il loro assedio può diventare prigione», «perché è il silenzio è la soglia dei sogni». E poi: «Perché sono stanco di ascoltare discorsi imbecilli…». Vale la pena di pensarci su. In silenzio, naturalmente.

Quando il rumore uccide

. martedì 4 gennaio 2011
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Anche quest'anno un morto e 500 feriti. Perchè la gioia per l'anno che viene pare debba necessariamente esprimersi violentemente nel rumore.
Condivido con voi alcune parole "silenziose" di Crosetti, scritte nel 2004 ma purtroppo ancora attuali.


"Ci sono momenti in cui il silenzio è una necessità più che un dovere. Momenti in cui non si può chiudere il mondo dietro la porta di casa, lui là fuori, noi qui dentro a festeggiare. Perché questo non è un Capodanno come gli altri. Il mondo, fuori, ci è entrato in casa senza bussare: è così che fa, quando la gente muore. Il mondo sfonda la porta, ci mette davanti agli occhi le tremende fotografie dei giornali, le strazianti immagini della televisione. Non è possibile restare indifferenti a quel mondo che bussa e muore, magari con una bottiglia di spumante in mano e un petardo nell'altra.
Non si tratta di retorica, né di astratta carità mentale. La necessità del silenzio, come momento di riflessione sulla nostra storia e sul nostro destino di uomini - che in un attimo può trasformarsi nel destino di tutti e viceversa (il destino è capriccioso e non si cura dell'indifferenza) - riguarda chiunque abbia occhi e cuore."
Maurizio Crosetti, La Repubblica, 29 dicembre 2004




http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/esteri/nobottt/nobottt/nobottt.html

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