La morte del silenzio?

. mercoledì 24 novembre 2010
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Oggi sul Corriere della Sera articolo in pagina culturale di Vittorino Andreoli: La perdita dei sensi della digital generation. Interessante e anche un po' angosciante: a un certo punto si parla della perdita dei sensi di questa generazione educata al e dal digitale. Innanzitutto il tatto, poi l'udito. Cito

L'udito è ormai continuamente stimolato in modo particolare dalla musica, ma anche dalle parole e dai rumori. Tant'è che si può dichiarare morto il silenzio di questa generazione

Posizione estrema, che nella generalizzazione si smentisce da sola. Dichiarare la morte di qualcosa (del libro, del romanzo, dei valori) può servire solo a suonare un campanello d'allarme, mai a descrivere una dinamica reale. Per fortuna. Anche nel caso del silenzio dichiarato morto per la generazione digitale, dovremmo aggiungere, perché possa avere una parvenza di verità: per la generazione digitale che vive nelle società opulente, nei grandi conglomerati urbani, con educazione familiare e scolastica a livello zero e ancora altre limitazioni. Arrivando così a una percentuale abbastanza bassa, che indicherebbe, ecco il punto, solo una tendenza, per nulla maggioritaria. Non per questo meno pericolosa certo, ma tale da essere fermata e messa in un angolo dalla capacità vitale di silenzio della gran parte di questa generazione, che potremmo definire senz'altro diversamente digitale.

chi vuole rispondere?

. lunedì 22 novembre 2010
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Oggi si è parlato di silenzio in Bicocca. Un'ora e mezza di lezione, un'ora e mezza di parole per raccontare come il silenzio può diventare uno "strumento di comunicazione". Questo è il questionario che abbiamo proposto a tutti gli studenti. Chiunque si colleghi a questo blog e abbia voglia di farlo, in tutto o in parte, è il benvenuto. Compilate il form con le vostre risposte



Il questionario è disponibile e si può scaricare anche sul sito dell'università

Ho bisogno di silenzio

. venerdì 19 novembre 2010
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Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno ?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.

Alda Merini

Un indovinello che ci riguarda

. sabato 13 novembre 2010
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Anonimo poeta dell'Antologia Palatina, dal libro degli indovinelli (XIV 22):

Non parlare, e dirai il mio nome. Devi proprio parlare?
Anche stavolta - miracolo - parlando il mio nome dirai.

il silenzio del venerdì

. sabato 30 ottobre 2010
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Ieri, 29 ottobre, la rubrica Parole di Daria Galateria, sul Venerdì di Repubblica, era dedicata a silenzio. Si apre col latino silentium e se ne descrivono le utilità, con una sola controindicazione. Le parole sono di Hazlitt, Bufalino, Colton, Odifreddi, Canetti, Dart-Thornton, Delbrȇl. Mancano le parole del nostro blog, ma noi perdoniamo DG in silenzio...

il silenzio di Servillo

. martedì 26 ottobre 2010
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«In scena il silenzio aumenta la forza del rito, condiviso in diretta, da chi propone e chi riceve: la pausa ben gestita aumenta lo scambio di emozioni e pensieri contenuti nello spettacolo. Come se l'attore suggerisse allo spettatore, insieme al testo, "siamo qui, io e te, ora". Una sottolineatura del tempo che passa, della durata drammatica».
Toni Servillo intervistato da Liana Messina (su D, 16 ottobre 2010)

turismo del silenzio

. mercoledì 13 ottobre 2010
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Il silenzio è un lusso e per questo ormai è messo in vendita. Di vacanze dal rumore, parla oggi un articolo di Ambra Somaschini su Repubblica, che segnala qualche sito (e meta) interessante.
I già noti alberghi del silenzio, dove l'indice di qualità è tanto più alto quanto migliore è l'isolamento e l'insonorizzazione (www.relaisdusilence.com), un'agenzia di viaggi portoghese che organizza dei "silence tour": ecopasseggiate a basso impatto acustico (www.silencetour.pt) e un itinerario australiano che si chiama proprio "Sound of silence". Dedicato a i viaggiatori del silenzio...

la musica del silenzio

. martedì 12 ottobre 2010
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«Di solito è nel caos che trovo il silenzio, dove nasce la mia musica (...)
Io non creo niente. La musica c'è già: non faccio altro che portarla alla luce. Un po' come un archeologo che, dal frammento di un vaso, scopre una città sotterranea"
dall'intervista di Giovanni Allevi per "Alien" su Grazia dell'11/10/2010

VENDERE SILENZI

. venerdì 8 ottobre 2010
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Nel nuovo libro di Douglas Coupland, Generazione A (Isbn), Harj, uno dei cinque protagonisti, è un venditore di silenzi. Si è inventato un falso sito di e-commerce su cui si possono comprare “suonerie da camera delle celebrità”
“Per 4 dollari e 99 si poteva visitare il mio sito e scaricare un’ora di silenzio registrato in camera di tutta una serie di personaggi famosi, i quali avevano promesso di devolvere il ricavato in beneficenza. C’erano Mick Jagger (Londra; rumori metropolitani), Garth Brooks (ambiente rurale; rumore di un aereo in lontananza), Cameron Diaz (Miami: sexy, sole, civetterie) e così via. Come tocco di distinzione avevo aggiunto il silenzio del loft a Tribeca in cui abitavano Lou Reed, il grande sopravvissuto del rock underground, e la sua materna compagna, l’artista d’avanguardia sperimentale multimediale, Laurie Anderson”.
Il finto sito ha così successo che si scatena una folla di potenziali clienti e il New York Times chiama Harj per un’intervista sui suoi silenzi firmati.
Ecco uno stralcio del dialogo-intervista fra Harj e Leslie, la giornalista:
“-Conto di lanciare la mia nuova linea di suonerie da camera in concomitanza all’uscita del vostro articolo
-Una nuova linea?
-Sì, l’ho chiamata “Notturni: Panorami Acustici Serali”, con preminenza di rumori di insetti notturni e marcata assenza di macchine e veicoli
-Mi sta dicendo che c’è differenza fra il silenzio diurno e il silenzio notturno?
-Sì, Leslie. Immagini di trovarsi in una stanza completamente buia con gli occhi chiusi. Poi apra gli occhi. E’ buio esattamente come quando ha gli occhi chiusi, eppure è un buio completamente diverso da quello di prima, no?
-E’ vero”.
Ed è geniale. Anche se qualcosa del genere esiste veramente…

Grazie della segnalazione all’amico Gianfranco.

Solo un pensiero

. martedì 5 ottobre 2010
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Tutto è un modo di dire, se si dice. Quando si muore, è un modo di morire (Carmelo Bene)

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Due mani non bastano (www.duemaninonbastano.it)
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